Il territorio di Antonimina

Antonimina

Il territorio di Antonimina

Antonimina, è un piccolo centro rurale della provincia ionico-reggina, situato ad una altitudine media di 327 metri sul livello del mare, sul versante sud-est di un contrafforte della catena dell’Appennino calabrese, che degrada con forte pendio alla confluenza dei torrenti Micò e Cosa, affluenti entrambi del torrente Antonimina che, una voltra raggiunto il territorio di Portigliola, prende il nome di Fiumara di Portigliola.

Confina con:

  • Comune di Ciminà;
  • Comune di Cittanova;
  • Comune di Locri;
  • Comune di Gerace;
  • Comune di Portigliola.

Le principali contrade sono:

Bagni Termali, Bunca, San Nicola, Solfurio, Tre Arie, Troiolo, Vigne e Cacciagrande, frazione in cui è nata la Beata Rosella Staltari, Serva di Dio (03/03/1951-04/01/1974), proclamata “Venerabile” da Papa Francesco il 28 dicembre 2020.

Oltre a queste ci sono alcuni boschi e alcune località di villeggiatura come: Corvi, Bregatorto, Liso, Scaluni. Da quest’ultimo parte l’acquedotto che serve per il servizio idaraulico del paese.

Appena più sopra della statale ionica, la S.S. 106, esso appare come il solito paesino in cima ad un monte, quasi adgormentato e dimenticato, in mezzo ad una natura aspra di dirupi e di brevi colline.

Il territorio su cui poggia l’abitato è costituito per la maggior parte di formazioni di conglomerati, di arenarie e di marme bianche e grigie; un terreno che presenta una estrema varietà di composizione, poco adatto ad una agricoltura moderna.

Antonimina costruito su di una piccola collina circondato da alti monti e guarda sulla vallata nella quale confluiscono i due piccoli corsi d’acqua, provenienti dai sovrastanti pianori del crinale appenninico detti Piano Melia e Piano Crocco; la sua collocazione geografica è certamente legata alla storia delle sue origini, cioè alla necessità per gli abitanti di sfuggire a qualcosa o a qualcuno e di arroccarsi al sicuro.

Monte Tre Pizzi

Il territorio di Antonimina: Tri Pizzi

Antonimina dista circa 114 Km da Reggio Calabria e 14 da Locri, suo centro naturale di attrazione.

Alla sua destra si erge imponente il Monte San Pietro, alto circa 900 metri, che anticamente – dato il coloro bianco della roccia – serviva come punto di riferimento per i marinai.

La sua sommità ha la strana forma di tre dita e viene comuemente chiamato “Tri pizzi“; si tratta di un vulcano spento dal quale provengolo le famose “Acque Sante“.

A pochi chilometri dal centro abitato, in località Saramico, vi sono dei giacimenti di carbon fossile di discreta qualità, che furono sfruttati nel passato, specie durante i periodi bellici e che oggi nono abbandonati per la non convenienza dell’attività estrattiva e anche perchè dopo l’alluvione del 1951, quando è cedula la grotta, nessuno si è più interessato.

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